Intervistiamo… Carlo Taglia, del blog ‘Girovagando il Mondo’

 Carlo, autore del blog Girovagando il Mondo e del libro Vagamondo, è un giovane torinese che, nel 2011, decise di mollare le sicurezze di una vita tranquilla per realizzare il suo sogno: fare il giro del mondo senza aerei.

Oggi, dopo aver compiuto la sua missione, continua a scrivere nel suo blog le sue esotiche avventure. Chiaccheriamo con lui da Chiang Mai, Thailandia, dove sta facendo un corso di massaggi tradizionali thailandesi e si prepara per il suo prossimo destino: Myanmar.

Carlo Taglia

Carlo, a 26 anni hai deciso di mollare tutto e di partire all’avventura. Cosa ti ha spinto a compiere questo passo?

Un forte malessere nei confronti della società materialista e consumista in cui stavo crescendo. Un’irrequietezza di fondo nella classica e schematica vita che ci insegnano a vivere. Il desiderio di dedicare gli anni migliori della mia vita ad un’esperienza straordinaria come il viaggio. La sete di conoscenza e verità. Ma soprattutto, l’esigenza di dare un senso più profondo alla mia vita.

Hai deciso di viaggiare senza aerei, perché?

Dopo varie esperienze di viaggio mi sono reso conto che più è complicato il viaggio e più hai da imparare. Così ho deciso di affrontare un’ esperienza particolare per mettermi alla prova ogni giorno in situazioni nuove e imparare ad adattarmi a quello che trovavo sulla strada. Ma anche per vedere il mondo cambiare lentamente davanti ai miei occhi, per condividere lunghi viaggi con le popolazioni locali. Conoscere le reali dimensioni di questo stupendo pianeta.

Quali paesi hai visitato e quale quello che di più ti ha conquistato?

Il viaggio senza aerei è iniziato in Nepal. Poi India, Sri Lanka, Malesia, Thailandia, Cambogia, Vietnam, Cina, Corea del Sud. Da un mercantile per attraversare l’Oceano Pacifico in 22 giorni e arrivare in ColombiaEcuador, Perù, Bolivia, Cile, Argentina e Brasile. Un altro mercantile fino alla Spagna, Francia, Belgio, Germania, Polonia, Ucraina e Russia dove ho concluso con il treno transiberiano fino all’ultima stazione davanti al Giappone, Vladivostok. Tanti paesi mi sono rimasti nel cuore ed ognuno per ragioni diverse. Ma quello che ha lasciato di più il segno è stato l’India.

Come ti trovi viaggiando da solo? E’ una tua scelta o, a volte, ti manca un compagno di viaggio?

Sono 9 anni che viaggio da solo. Appena ventenne mi sono reso conto che se aspettavo gli altri non avrei combinato nulla nella vita e così mi son detto perché non iniziare da solo. Da lì ho scoperto un’esperienza di viaggio straordinaria perché molto introspettiva. Ho conosciuto me stesso profondamente e mi sono aperto a 360 gradi al mondo. Per me il vero viaggio è solitario perché non bisogna avere nessun freno o limite creato da un compagno. In ogni caso dopo 10 anni di viaggio solitario non sarebbe male trovare un giorno anche un adeguata compagna con cui condividere tutto ciò. Ma solo se con un profondo spirito di adattamento se no rimango nella mia serena solitudine.

‘Vagamondo’, il tuo primo ‘diario di viaggio’, sta riscuotendo un enorme successo. Te lo aspettavi?

Sinceramente il libro è nato senza troppe aspettative. Ho pensato mal che vada rimarrà un diario di viaggio ricordo per me. Invece mi sono ritrovato per settimane e mesi tra i bestseller nel mio paese davanti ad un maestro come Terzani e in un annno ho venduto 4000 di copie. Ho già vinto un premio letterario. Per un libro autoprodotto in vendita solo sul web e senza nessuno che mi aiuta a promuoverlo mai avrei osato sognare un tale successo, anche se sono un sognatore.

Un’avventura durante il viaggio che ricordi con simpatia?

I ricordi più belli derivano dalle esperienze nella natura estrema. Come quando ho raggiunto la vetta del vulcano Misti in Perù a 6000 metri. Eravamo partiti in 5 poi gli altri si son sentiti male per il mal di montagna. Ho deciso di proseguire da solo e quando sono arrivato in vetta a fianco del vulcano fumante è esplosa dentro me una gioia incontenibile, urlavo e piangevo di felicità. Ho fatto un video lassù che ogni volta che rivedo mi strappa un sorriso straordinario.

Cosa non puoi non portare sempre con te durante i tuoi viaggi?

I tappi per le orecchie, un buon libro e tanta buona musica da raccogliere in giro per il mondo. Ma i tappi sono assolutamente ciò che conta di più per me. Per dormire nei pullman, nelle stazioni, in camerate di ostelli o a volte anche per strada nel caos delle città avendo il sonno leggero i tappi sono fondamentali. I libri e la musica sono degli ottimi compagni per i viaggiatori solitari.

Cosa cosiglieresti a chi, come te, sente il bisogno di partire?

Assolutamente di farlo. Non importa come, ma di trovare una soluzione per farlo. Se si sente il richiamo della strada lo si deve seguire. Ognuno di noi ha una situazione di diversa, infatti può essere un progetto a breve o a lungo termine, ma bisogna coltivarlo giorno per giorno per arrivare a realizzarlo. L’importante è non avere paura e fare il primo passo, perché una volta fatto si apriranno porte e portoni che ora non potete neanche immaginare. E sarà straordinario, ve lo posso assicurare. Buona vita a tutti!

Buon viaggio, Carlo!

Foto | Carlo Taglia

Via | InterMundial Assicurazioni Viaggio

Exit mobile version