‘The World’s Paths’, l’amore per il trekking e per la natura

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Ambra e Attilio, una giovane coppia amante della montagna e delle sue vette, del trekking e dei viaggi roadtrip. The World’s Paths è il loro blog, un insieme di immagini mozzafiato e racconti di avventurosi viaggi ed escursioni.

Partiamo con una domanda un po’ banale: perché avete deciso di incominciare a scrivere un blog di viaggio?

Per rispondere a questa domanda ci vuole una piccola premessa sulla nostra storia.

Ci siamo conosciuti da meno di un anno e mezzo ed ora siamo in Canada insieme per più di tre mesi. Possiamo dire che sia stato l’incontro della vita: stesse passioni, stesso entusiasmo nel viaggio e stessa voglia di vivere la natura al massimo.

L’idea di scrivere un blog è nata per caso e, soprattutto, non nasce come blog.

Attilio è un fotografo appassionato, e sarà un parere di parte, molto bravo. Un giorno decidiamo di creare una vetrina online, un blog, con il semplice scopo di raccogliere le foto e pubblicarle, con l’idea di provare a rendere una passione un lavoro, in futuro. Ma le foto, da sole, non riuscivano a raccontare la storia che c’era dietro, così ho cominciato ad aiutarlo, corredandole di un piccolo racconto. Solitamente, si trattava di poche parole tra una foto e l’altra, poi piano piano è diventato un racconto del nostro trekking. A quel punto abbiamo comiciato a viaggiare davvero, road trip e viaggi vari e a progettare il nostro viaggio in Canada – tutto questo è successo circa in un mese o due, sembra incredibile, ma è davvero così – e ad avere un piccolo, ma stabile, gruppo di followers che ci chiedeva altre foto e altri racconti.

Di lì a creare un vero e proprio blog, il passo è stato breve. Attilio è programmatore, quindi non abbiamo dovuto neanche spendere troppi soldi per creare una bella pagina, ci è bastato comprare il nostro dominio, World’s Paths, e cominciare a scrivere il nostro blog. Da parte mia, scrivere mi è sempre piaciuto e mi serviva giusto una spinta per cominciare un’avventura di questo genere!

Da un paio di mesi vi trovate in Canada, perché e come avete deciso di partire?

Il Canada, insieme all’Alaska, un sogno di entrambi da sempre. Quando abbiamo deciso di intraprendere un lungo viaggio insieme, non c’è neanche stato bisogno di consultarsi per decidere la destinazione, già sapevamo dove saremmo andati a finire.

Il perché è frutto di tutta una serie di ragioni, prima tra tutte la voglia di evadere dalle nostre vite legate ai nostri lavori d’ufficio. Un datore di lavoro dalle larghe vedute e molto compiacente per Attilio, ed un cambiamento nella mia situazione lavorativa (devo dare l’esame per diventare commercialista e lavoro a partita iva), ci hanno permesso di prenderci questa pausa oltreoceano. Abbiamo provato a vedere se il Canada, terra di natura selvaggia e vita all’aria aperta, poteva offrirci una migliore opportunità di vita e di lavoro, in un momento un po’ difficile per l’Italia. Abbiamo scoperto che anche qui hanno i loro problemi, non è tutto rose e fiori come può sembrare visto dall’altra parte dell’oceano, sognando una nuova vita.

La nostra esperienza qui è particolare, siamo ospiti di una famiglia che ci da vitto ed alloggio – e ci ha comprato una macchina, quasi totalmente pagata da loro – in cambio di un aiuto in casa e di babysitting a 4 dei loro 5 figli, durante una lunga vacanza europea della mamma con la figlia maggiore. Non solo un’esperienza nella natura quindi, ma anche una grande esperienza di vita quotidiana in un contesto molto diverso dal nostro.

Questa esperienza è stata possibile attraverso il sito Workaway, un sito di scambio tra vitto ed alloggio e lavori in casa o fattoria o qualunque altra richiesta.

Incredibili parchi naturali, laghi da cartolina, ghiacciai e cascate. Cosa vi ha colpito di più fino a questo momento del Canada?

Difficile nominare qualcosa in particolare, la natura? Può valere come risposta?

Qui tutto è enorme e gli spazi sono infiti. Durante il nostro ultimo viaggio – 6 giorni, 3.100 km fino a Vancouver e sull’Isola di Vancouver – siamo passati attraverso le praterie intorno a Calgary, poi le Rocky Mountains e gli alti picchi, i ghiacciai del Glacier National Parc, e poi le colline e le lagune della British Columbia, le foreste pluviali della costa e dell’Isola di Vancouver, con la Pacific Rim National Reserve, la valle del vino, la Okanagan Valley, e le sconfinate colline sulla nel vecchio territorio indiano a nord di Vancouver. Insomma, tutto!

Qui c’è davvero ogni cosa, e nonostante i nostri tre e più mesi di permanenza qui, ne abbiamo visto e ne vedremo solo un piccolo pezzettino. Ci toccherà tornare.

Se proprio vogliamo nominare qualcosa, posso dirti i laghi ed i ghiacciai, uno su tutti il Moraine Lake ed il Columbia Glacier, immensi, maestosi ed incredibili, da vedere una volta nella vita.

 

Siete degli amanti della montagna in tutte le sue accezioni, un consiglio per chi vuole avvicinarsi a questo tipo di attività?

Infilate un paio di scarpe comode, mettete una borraccia d’acqua ed uno spuntino in uno zaino e cominciate a camminare. E’ l’attività più semplice, economica e gratificante che possa esistere. Rigenera davvero, non è solo un modo di dire; una passeggiata in mezzo agli alberi è un toccasana, fa sparire gli stress della nostra frenetica vita quotidiana e ci regala aria pulita, moto per le gambe e non solo, e paesaggi da favola.

E la cosa più bella è che è totalmente aperta a chiunque. Abbiamo visto chiunque lungo i sentieri, dal neonato in spalla al papà, al bimbo di appena qualche anno che si arrampica sugli alberi, alla famiglia intera compresa la vecchia nonna. La natura è per tutti, camminare è un’attività semplice e non c’è bisogno di essere dei super sportivi o super allenati, ci sono sentieri per tutti i livelli, ovunque, anche appena fuori dalle grandi città, basta aprire gli occhi e provare a vedere al di là della soglia di casa.

Ne avete fatti moltissimi, ma la domanda è d’obbligo: c’è un percorso di trekking che più vi è rimasto nel cuore?

E’ una domanda molto difficile perchè ogni trekking ci regala delle emozioni particolari ed è indimenticabile per una sua ragione: una vista incredibile o qualche aneddoto successo durante l’avventura. Uno su tutti, il nostro primo 3.000 metri, la salita al Monte Thabor, in Valle Stretta, sopra Bardonecchia. Una cima vicino a casa, il nostro primo vero e difficile trekking insieme – il mio primo trekking difficile in assoluto. Zaini strapieni, da principianti, abbiamo fatto un dislivello di più di 1.500 metri, abbiamo faticato molto, ma la ricompensa in cima è stato uno spettacolo fuori dall’ordinario.

Ancora oggi, a quasi un anno di distanza, se chiudo gli occhi posso riporovare la sensazione di esser lassù, da soli, nel silenzio più assoluto, circondati solo di cime a 360° e cielo, l’aria frizzante che soffiava dal basso. E poi la discesa verso il Rifugio, e la cena, e la tenda piantata in riva al lago, e poi il risveglio e la colazione. Ogni singolo momento è stato incredibile ed indimenticabile.

Le immagini pubblicate su The World’s Paths lasciano senza fiato e sanno di boschi umidi, aria fresca ed alte vette. Come vi occupate dell’aspetto grafico del blog?

L’aspetto grafico è merito al 99% di Attilio, appassionato fotografo che cerca in ogni modo di far rivivere a chi ci segue le emozioni provate durante le nostre avventure. Il residuo 1% è merito mio e della mia giacchetta rossa, ormai il simbolo delle nostre foto, ma io mi limito solo a sedermi o stare in piedi da qualche parte e godermi lo spettacolo affascinante della natura, mentre è Attilio a fare tutto il resto del lavoro.

Seguite altri blogger amanti dell’avventura come voi? Potete dircitre nomi?

Sì, certo, ne seguiamo molti e ci lasciamo affascinare dalle loro avventure, oltre a prenderne spunto.

Prima di partire, complice l’avventura simile alla nostra, una lunga pausa dalla vita quotidiana, abbiamo conosciuto prima sul web e poi dal vivo due coppie di ragazzi: sono Leaving the Old Way e IdeaNomade. I primi, Nina e Giuse, hanno davvero abbandonato le loro vite per viaggiare e scoprire e reinventarsi in un modo migliore e più vicino alle loro esigenze, sono appena rientrati dai primi tre mesi di avventura in giro per il sud America e gli Stati Uniti, e ripartiranno tra poco alla volta dell’Asia. Gli altri, si sono presi un anno di pausa dalle loro vite e sono ora al sesto mese di viaggio in Sud America. Due esperienze diverse, ma simili, due coppie da ammirare che sono davvero uscite dalla loro zona di comfort per esplorare le cime più alte e tutto quello che la natura e l’umanità hanno da offrire.

Tutt’altra questione è Pebbleshoo una coppia di Squamish, British Columbia, Canada, che abbiamo cominciato a seguire prima di partire per questa terra. Due arrampicatori e sky-runner che hanno fatto delle loro passioni il loro lavoro, ora sponsorizzati per correre, fare trekking, camping e arrampicare. Una sorta di sogno da raggiungere, per noi.

Un consiglio per chi, come voi, sente il bisogno di partire e mettersi continuamente alla prova?

Fatelo. E’ difficile, avrete dei momenti di paura e di panico, prima, durante e dopo la partenza, ma ne vale la pena. Sicuramente noi siamo stati fortunati a potercelo permettere economicamente e perchè non abbiamo ancora legami familiari che avrebbero reso il tutto più difficile, ma  questo periodo abbiamo sentito davvero molte storie di chiunque, dalla famiglia intera alla ragazza solitaria, dallo squattrinato al riccone, che lasciano una vita insoddisfacente per una vita migliore, almeno per il loro standard.

Putroppo o per fortuna, ci è data una sola possibilità, una sola vita, ed è importante sfruttare ogni giorno, essere felici ogni giorno e cercare di vivere sempre al meglio delle nostre possibilità, non rimadando a domani l’opportunità di provare a fare di meglio, perchè anche il fallimento è meglio del rimorso per non averci provato.

Breathing hard, making hay Yeah, this is living. Buon viaggio!

Foto | The World’s Paths

Via | InterMundial Assicurazioni Sportive

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