Scrivere per non dimenticare, Silvia ‘The Girl with the Suitcase’

Silvia Cartotto, giovane piemontese, travel blogger e folle amante dei viaggi; dal 2011 scrive The Girl with the Suitcase, un blog di riferimento per molti intrepidi viaggiatori.

Facciamo due chiacchiere con lei per sapere qualcosa di più dei suoi viaggi al femminile scritti con il cuore.

Silvia, partiamo con una domanda classica: perché hai deciso di incominciare a scrivere un blog di viaggio?

Per Silvia scrivere è un'urgenza , oltre ad essere un modo per non dimenticare i particolari e le emozioni.

Scrivere per me è un’urgenza e raccontare i miei viaggi sul mio blog con parole e immagini è qualcosa che mi fa stare bene, oltre ad essere un ottimo modo per non dimenticare i particolari, le emozioni e tutto ciò che un giorno sarò felice di rileggere.

The Girl with the Suitcase è ormai un blog di riferimento, come ci si sente ad essere una blogger di viaggio riconosciuta ed apprezzata?

Fa piacere, ovviamente. Non mi sento assolutamente arrivata: devo migliorare un sacco di aspetti del mio lavoro (perché quella che era una passione si sta trasformando a tutti gli effetti in un lavoro), dalla fotografia alla scrittura. Ma di sicuro le soddisfazioni dopo 4 anni sono tante e non possono che rendermi felice di aver intrapreso questa strada, un po’ per caso, quella notte di febbraio quando ho aperto il blog.

Definisci The Girl with the Suitcase come un blog di viaggio al femminile. Pensi che il sesso possa influenzare il modo di viaggiare delle persone?

Assolutamente sì. Noi donne viaggiamo cogliendo i particolari e i dettagli di ciò che ci circonda, siamo delle ottime osservatrici. Lo noto dalle fotografie che scatto e che scattano le blogger donne che leggo: oltre al lato più emotivo di un viaggio, sono le piccole cose quelle che ci restano dentro.

Sei piemontese, come molti altri colleghi: Eli Sunday Siyabi di Too happy to be homesick e Marta di The LondonHer. È particolarmente diffusa la sindrome di Wanderlust tra i piemontesi?

È diffusa ovunque, non solo in Piemonte. Loro due sono blogger che seguo con piacere, e Marta sta diventando anche una cara amica (è una biellese doc come me), con cui mi piacerebbe molto collaborare.

Prima di partire, cosa non può mancare nella tua suitcase?

Nella mia valigia non mancano mai una matita e un taccuino, una macchina fotografica, il cellulare e l’orologio. E poi ovviamente, come ogni donna, ci metto dentro una marea di vestiti e scarpe che non metterò mai tutte.

Sei stata da poco nella bellissima isola di Bali, puoi dirci qualcosa in più sul tuo ultimo viaggio?

È un’isola che ti resta dentro, negli occhi, con il profumo e i colori, con i sorrisi della gente. È mistica, si mangia da Dio, ha un clima quasi invidiabile (non troppo umido, molto ventilato) e credo proprio che non esista un luogo al mondo simile a Bali. Al primo impatto non l’ho amata del tutto, nel caos del suo traffico e nella povertà di alcuni edifici e strade. Poi l’ho capita e ora mi manca da morire, soprattutto la serenità che ti regala, il non avere orari e la sua lentezza.

Una città o un paese che ti è rimasto nel cuore?

L’Irlanda, senza ombra di dubbio. Per i suoi paesaggi verdi, per la sua gente cordiale, per quell’atmosfera che mi faceva sentire più irlandese che italiana.

Travel Blogger, Digital Content Strategist, Event Planner, se dovessi scegliere un’unica definizione, quale sarebbe?

Sognatrice.

Un ultimo consiglio per tutti gli aspiranti travel bloggers, cosa devo fare per farsi conoscere nella blogosfera?

Non desiderate di farvi conoscere a tutti i costi. Lasciate che accada perché condividete contenuti di qualità, utili, o che lasciano qualcosa (una sensazione, un’emozione, un’idea) al lettore. Le cose molto spesso poi arrivano o succedono da sole, senza andare per forza a cercarle!

Fotosilviacartotto

Via | InterMundial Assicurazioni Viaggio

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